Una scommessa con me stessa

Una scommessa con me stessa

Elena Parigi

Entrata in contatto quasi per caso con la società, la Team Builder Elena Parigi ha affrontato la sfida di Openjobmetis con determinazione, fino a ricoprire incarichi sempre crescenti. Una tenacia premiata: «In questo lavoro le difficoltà vanno sempre di pari passo con le soddisfazioni»

 


“Se hai paura di perdere, non oserai vincere”. È una frase attribuita a uno dei più grandi tennisti della storia, lo svedese Björn Borg, e descrive perfettamente la tenacia e la determinazione che occorrono per diventare campioni, allenandosi a colpire una pallina dopo l’altra senza stancarsi mai. Probabilmente non è un caso che la protagonista di questa intervista, Elena Parigi, nella vita privata sia appassionata di tennis: uno sport perfetto per un carattere deciso come il suo. «Sono testarda, pretendo molto da me stessa e dagli altri – ammette lei, che oggi ricopre il ruolo di Team Builder nella sua Toscana –: in questo senso, è vero, lo sport è un’ottima palestra, aiuta a fortificare il carattere e a scaricare le tensioni. A volte basta una corsa per ritemprarsi». A lei abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso all’interno di Openjobmetis.

 

Passo dopo passo

Come succede in tante storie fortunate, «è iniziato tutto per caso. Dopo la laurea in comunicazione allo Iulm ho lavorato come commerciale estero per un’azienda che produce accessori per la moda, ma desideravo cambiare strada. Quindi ho iniziato a inviare il mio curriculum in po’ a tutti. Mi sono presentata al colloquio senza conoscere molto bene Openjobmetis. Dieci giorni dopo ero a bordo. Era il 9 gennaio 2012». Dalla comunicazione al commerciale, fino alle risorse umane: non si può certo dire che gli inizi di Elena Parigi siano stati in discesa, obbligata spesso a cambiare il focus della sua attività. «È servita una forte motivazione, i primi giorni non ero sicura di essere in grado di fare tutto quello che mi veniva chiesto. Ho iniziato come commerciale nella filiale di Prato, cercando di contattare i potenziali clienti. In un certo senso ho scommesso con me stessa che ce l’avrei fatta. Pian piano, giorno dopo giorno, mi sono trovata sempre più a mio agio nel seguire i clienti, nel tentare di fidelizzarli. In questo lavoro le difficoltà vanno sempre di pari passo con le soddisfazioni. In breve tempo mi sono resa conto che Openjobmetis era diventato un impegno a 360 gradi, che investiva anche la mia sfera privata. Ricordo ancora quando, mentre ero al volante per trascorrere un weekend al mare, ho visto il manifesto di un’azienda e ho pensato: “Li potrei contattare”. Ormai era diventata la mia vita».

 

Un cammino in crescita

Nel frattempo, Elena guadagnava sempre più considerazione agli occhi della società e allargava le sue competenze. Una data chiave della sua carriera è senz’altro il 2017, quando ha “sponsorizzato” e seguito in prima persona l’apertura di una nuova filiale, la dodicesima della Toscana, nel vicino paese di Montemurlo, a dieci chilometri da Prato. «Gli imprenditori del tessile si erano spostati in massa in questo paese, schiacciati dalla concorrenza delle aziende cinesi: avere una filiale in loco per loro era molto più comodo, e inoltre tanti rapporti erano già avviati. Tuttora siamo l’unica agenzia per il lavoro presente su questo territorio. I risultati ci hanno dato ragione: oggi le due filiali, Montemurlo (che seguo io) e Prato hanno due fatturati analoghi».

L’altro passaggio decisivo per Elena Parigi è avvenuto nel settembre dell’anno successivo con la nomina a Team Builder: in questa veste ha potuto curare anche la “ripartenza” della filiale di Lucca selezionandone in prima persona le risorse. «Continuo a seguire i miei clienti di Prato e di Montemurlo, ma mi devo occupare anche di risolvere le problematiche dei colleghi, affiancarli nella formazione, trasmettere un po’ del mio lavoro agli altri. Di sicuro in Openjobmetis non ci si annoia mai, i progetti sono sempre tanti».

 

Un ambiente stimolante

Come responsabile commerciale di filiale prima e come Team Builder poi, Elena Parigi ha anche dovuto imparare a essere un punto di riferimento per i suoi colleghi, compresi quelli con maggiore anzianità aziendale. Un passaggio delicato, che richiede una particolare cura nelle relazioni umane. Tuttavia Elena ha ben chiara la “ricetta” giusta: «È importante trovare l’equilibrio fra le richieste da avanzare ai colleghi e l’attenzione ai loro bisogni. Io cerco sempre di farmi intendere bene, ma senza entrare “a gamba tesa” nel loro lavoro e nelle loro opinioni. Il confronto aperto è sempre più costruttivo. Il mio compito è trasmettere il mio approccio e l’entusiasmo che metto nel lavoro, ma poi sta a loro metterli in pratica come ritengono giusto. Do molti feedback, ma allo stesso tempo li richiedo anche, per capire cosa pensano i colleghi del mio modo di fare le cose. Penso di essere riuscita in questo modo a creare un clima positivo e stimolante. Merito, ovviamente, anche delle mie colleghe, che mi dimostrano sempre il loro supporto: senza serietà e fiducia reciproca nessuna filiale potrebbe funzionare. Nel febbraio scorso abbiamo inserito in organico una persona proveniente da un’altra agenzia per il lavoro: ci ha confessato che, rispetto all’ambiente precedente, con noi si sente “come in famiglia”. La prendo come una conferma del fatto che siamo sulla strada giusta».