La Divisione I&CT di Openjobmetis ricerca dai 100 ai 150 profili al mese, grazie a un percorso formativo di primo livello che privilegia la specializzazione. Un modello portato avanti con successo anche durante il lockdown
Tra le altre cose, il 2020 è stato l’anno in cui tutte le aziende – anche le più restìe – sono state costrette a fare i conti con il proprio capitale informatico, e in molti casi a imprimere l’accelerazione decisiva per consentire alle proprie persone di continuare a operare da remoto in sicurezza. Si potrebbe quasi dire che, in un periodo storico di grave difficoltà per le attività di tutto il Paese (e di tutti i Paesi), i sistemi informatici sono stati l’architrave che ha sorretto tutto il sistema. Basterebbe questa osservazione per spiegare l’importanza del settore. In Openjobmetis, il compito di supportare le esigenze “tecnologiche” delle aziende, in primo luogo individuando e formando profili da inserire in organico, è svolto dall’I&CT (acronimo di Information & Communication Technology), una divisione nata nel 2011 e che, anno dopo anno, ha costantemente visto crescere il suo raggio d’azione.
Il segreto è la formazione
Si tratta di un settore – quello informatico – in cui appare piuttosto evidente il gap che intercorre fra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro, fra le competenze che i ragazzi apprendono durante gli studi (anche di ordine universitario) e quelle che le aziende richiedono ai candidati. In questo quadro, la presenza di un soggetto come la divisione I&CT di Openjobmetis, che si occupa non soltanto di individuare sul mercato i profili adatti, ma anche e soprattutto di fornire loro una preparazione più specialistica in vista della potenziale assunzione, è di particolare importanza. È questa la mission della struttura, come racconta il suo responsabile Cosimo Sansalone: «Il nostro compito è formare risorse che, alla fine del percorso, siano in grado di mettere le mani in prima persona nei progetti aziendali. Per farlo, dobbiamo garantire loro un servizio di primissimo livello. Se così tante aziende si fidano di noi al punto di affidarci la formazione delle persone che inseriranno in organico, è perché sanno che siamo in grado di garantire ogni tipo di specializzazione, anche la più settoriale, ai professionisti che escono dai nostri corsi». Una qualità nell’offerta resa possibile anche dall’ampia rete di conoscenze e collaborazioni instaurate da Openjobmetis nel corso degli anni.
Il lockdown non ci ferma
Nel 2020, annus horribilis per i bilanci di moltissime società, la divisione I&CT ha fatto registrare un aumento di fatturato pari al +31% rispetto all’anno precedente, un vero boom dopo un biennio di leggera frenata da parte di tutte le agenzie per il lavoro. Naturalmente una parte di questo dato deriva dalle attività nate in virtù dell’emergenza sanitaria, in particolare – come anticipato – dalle esigenze di aumentare lo smart working in tutta sicurezza. Ma c’è dell’altro: l’abilità della divisione sta anche nell’aver saputo trasferire efficacemente sul canale digitale i propri corsi, senza sacrificare niente sul fronte della formazione. «Nel momento in cui si è capito che avremmo dovuto trascorrere molto più tempo in casa – prosegue Cosimo Sansalone –, per molti ragazzi l’idea di dedicare diverse ore al giorno a seguire un corso virtuale è sembrata un’ottima opportunità. Durante il lockdown siamo riusciti a organizzare ben tre percorsi formativi: un progetto di alternanza scuola-lavoro e due di formazione pura, uno dei quali addirittura con un docente bloccato in Spagna a causa della pandemia. Quello stesso corso ha generato 12 assunzioni su 12 alunni» racconta il responsabile, senza mascherare l’orgoglio.
I profili più richiesti
Le figure professionali richieste in ambito informatico sono le più varie; ma, come a volte accade, l’offerta non sempre coincide con la domanda. E così, mentre alcune specializzazioni sono molto diffuse e quindi di non facile collocazione nel mondo del lavoro, altre sono un po’ trascurate dai giovani studenti, che quindi rischiano di lasciarsi scappare opportunità interessanti. Ad esempio, nella piazza di Torino c’è forte richiesta per sviluppatori Java, sia junior che senior, che però non sono facili da trovare; analogamente, a Roma ci sarebbero ampia possibilità per un sistemista Linux e DevOps o per uno sviluppatore .Net, mentre a Milano mancano sviluppatori junior Java, DevOps e specialisti in cyber security. «Oggi ci sono molte persone con una conoscenza basica in molti ambienti, ma specializzate in poco o niente, e questo è un problema – spiega ancora Sansalone –. È la specializzazione che le aziende ricercano. È molto più utile per un ragazzo seguire con noi un corso dedicato a un tema richiesto da una particolare azienda, così da avere più possibilità di assunzione. Il sogno di moltissimi giovani può essere quello di sviluppare videogames per le grosse case come Sony, Nintendo, Sega e altre ancora, questo va benissimo, ma nel frattempo bisogna anche mettere a frutto concretamente le proprie abilità. Ai ragazzi io consiglio sempre di cogliere al volo l’opportunità di un lavoro in linea con il loro stato attuale, anche se non è quello che immaginavano, così da guadagnare abbastanza per andare avanti. Il sogno nel frattempo può continuare a essere coltivato a parte, nel tempo libero».
Informarsi sui profili più richiesti, seguire corsi di specializzazione, sfruttare le opportunità offerte dalle aziende. Sono questi in sintesi i consigli per gli aspiranti tecnici informatici, figure destinate a essere sempre più centrali e sempre più richieste, dicono le previsioni. E Openjobmetis con la sua Divisione I&CT farà la sua parte: attualmente la divisione ricerca medialmente 150 risorse al mese da inserire in azienda, un dato che, nonostante il complicato scenario, non dà segni di contrazione.