08-03-2019

Openjobmetis e The European House – Ambrosetti presentano la banca del futuro

Ambrosetti_Banche del futuro

Quali sfide attendono le banche nell’immediato futuro? Il settore bancario, come e forse più di molti altri, sta attraversando un periodo di radicale trasformazione, che pone grandi interrogativi e suscita qualche preoccupazione ma che, se compreso e interpretato al meglio, si presenta anche ricco di interessanti opportunità. 


Un settore in cambiamento
Il contesto attuale è influenzato da grandi fenomeni e tendenze a cavallo fra economia e politica, come il progressivo ritorno a una crescita dei tassi d’interesse, i segnali di recessione, la fine delle politiche monetarie espansive, e poi la Brexit, l’emergere di movimenti populisti in Europa e il commercio in bilico fra spinte protezionistiche e l’apertura di nuove rotte commerciali. 
Ma a giocare un ruolo dirompente è soprattutto la rapidissima evoluzione della tecnologia, che dispiega i suoi effetti in molteplici modi. Sicuramente è la tecnologia, ad esempio, che ha determinato un così rapido cambiamento nei modelli di comportamento delle persone e delle aziende. È sempre la tecnologia che ha aperto le porte dell’arena bancaria a nuovi player di estrazione non finanziaria, siano essi Fintech Companies o i giganti della tecnologia in prima persona. Tutto ciò sta modificando il mondo bancario profondamente, e da ogni punto di vista: non solo sono cambiati il campo e i giocatori, ma si sono significativamente trasformati anche gli scopi stessi del gioco.  
I nuovi device di contatto con la clientela si diffondono a velocità esponenziale. Alcune innovazioni tipiche dell’Industria 4.0 – fra cui l’Intelligenza Artificiale, l’API (Application Programming Interface), la Blockchain, l’Internet of Things – abilitano cambiamenti sostanziali sul funzionamento delle istituzioni bancarie. Ma gli intermediari finanziari, rispetto a ciascuna di queste novità, hanno gradi di preparazione differenti e tendenzialmente non altissimi. 

Tra Fintech e specializzazione
I confini dello scenario competitivo vengono ridisegnati. Entrano in gioco nuovi attori, che si pongono a volte come concorrenti e altre come partner strategici delle banche tradizionali. Le tecnologie rendono possibili nuovi modelli di business, che a loro volta determinano una polarizzazione: da una parte le grandi banche “universali” diventeranno ancora più grandi per rispondere alla concorrenza delle big tech companies, dall’altra si affermeranno sempre più le specialty bank, cioè dei soggetti specializzati su singoli segmenti. Questa tendenza rischia di mettere in difficoltà il sistema bancario italiano, costituito in buona parte da attori “mediani”. 
La banca del futuro dovrà orientarsi sempre più verso servizi a elevato valore aggiunto, dove cresce la concorrenza delle Fintech companies. Accanto ai servizi finanziari tradizionali (in cui le banche sono ancora competitive, godendo di un credito di fiducia maggiore rispetto ai nuovi attori), gli istituti di credito dovranno incrementare servizi come consulenza specializzata e customer service, e adottare nuove modalità di approccio sempre più “fuori dalla banca” e “social”. 

La ricerca Openjobmetis e The European House – Ambrosetti
Ovviamente tutto ciò avrà una ricaduta anche in termini di capitale umano: il settore finanziario e assicurativo è fra quelli con le percentuali più alte di impiegati a rischio automazione, e l’Italia, pur avendo da tempo intrapreso un percorso di ridimensionamento, resta fra i Paesi europei con un maggior numero di dipendenti nel sistema bancario. Al contempo, se gestite correttamente, le innovazioni dell’Industria 4.0 potranno attivare nuova occupazione qualificata, il che implica uno sforzo, anche a livello di policy pubbliche, per aggiornare le competenze e gestire la progressiva diminuzione delle professioni obsolete o eccedenti. 

Per meglio comprendere gli impatti della transizione dall’attuale assetto competitivo nel settore bancario verso nuovi modelli, è in fase di elaborazione una ricerca dal titolo “Le banche del futuro”, di cui Openjobmetis è partner. La ricerca è coordinata da The European House - Ambrosetti, primo Think Tank in Italia e fra i primi dieci in Europa nella categoria “Best private Think Tanks” del Global Go To Think Tanks Report 2018 dell’Università della Pennsylvania. 
La ricerca vede la partecipazione di un comitato guida composto da esponenti delle principali banche e di alcune aziende. L’advisor scientifico è Pier Carlo Padoan, già Ministro dell’Economia e delle Finanze dei governi Renzi e Gentiloni. 

Appuntamento al 5 aprile a Cernobbio
La ricerca, che dedicherà particolare attenzione alle implicazioni dei nuovi modelli di business su strategie, offering, modelli organizzativi e “capitale umano”, indagherà sulle modifiche nella domanda di servizi finanziari, sulle implicazioni della prevedibile ulteriore fase di concentrazione del settore, sui possibili benefici della crescente interconnessione fra operatori e della progressiva diffusione dei big data. Analizzerà inoltre gli effetti dell’affermazione di nuovi modelli di funzionamento (come il platform banking o l’open banking) e gli impatti di tutti questi cambiamenti sul capitale umano e sulle professionalità presenti nelle banche. 
Il lavoro si articolerà nella realizzazione di uno Studio, che formulerà delle possibili linee di indirizzo per i policy maker italiani ed europei e i business leader del settore bancario, nell’attivazione di un Advisory Board di prestigio che indirizza i lavori nello svolgimento di una serie di incontri riservati con gli stakeholder di riferimento nazionali ed internazionali. I principali risultati verranno presentati ai massimi attori delle Istituzioni e della business community il 5 e il 6 aprile 2019 a Cernobbio, in una sessione dedicata, durante la trentesima edizione del noto Workshop “Lo Scenario dell’Economia e della Finanza”.