12-10-2020

​​​​​​​Infermieri e OSS: una ricerca sempre attiva, per mantenere il sistema sanitario italiano in salute

infermiera

Dopo il nostro impegno durante i mesi dell’emergenza Covid-19 per far fronte all’esigenza straordinaria di personale sanitario, continuiamo la ricerca: 200 infermieri e 100 OSS, in tutta Italia, per impiego in ospedali privati, centri riabilitativi, case di cura e RSA e per assistenza domiciliare in libera professione.

 

 

 


In base ai dati più recenti diffusi da Ocse ed Eurostat, la sanità italiana gode di buona salute rispetto agli altri Paesi europei per quanto riguarda i tassi di mortalità prevenibile e trattabile, i tassi di ricovero effettuati per le malattie croniche (tra i più bassi) e la speranza di vita in presenza di patologie tumorali.

Emerge però un tema di ridimensionamento delle risorse che, specialmente in futuro, potrebbe causare problemi. A incidere su queste previsioni sono, in particolare, il calo dei posti letto e i problemi legati alle assunzioni di nuovi medici e infermieri: nel contesto economico e sociodemografico italiano infatti, potrebbero costituire un limite all’efficienza del sistema sanitario e causare un incremento del suo impatto sulla spesa pubblica.

Il tema delle risorse umane del settore, come sempre, ci sta particolarmente a cuore.

Quanti sono gli infermieri in Italia? 5,8 ogni mille abitanti.

Un numero molto basso se lo si confronta con la media europea, che sale a 8,5.

La popolazione italiana invecchia e nel frattempo, di conseguenza, la domanda di assistenza sanitaria sale.

La carenza di infermieri, già importante, aumenta ogni anno a causa dello squilibrio tra i pensionamenti e nuove assunzioni; da un’analisi della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ammonterebbe a circa 50mila infermieri e con gli effetti di "Quota 100" potrebbero superare i 70mila.

Eppure, il ruolo degli infermieri è fondamentale non solo negli ospedali e nelle case di cura, ma sempre più anche nell’assistenza domiciliare.

Con il nostro massimo impegno, siamo al fianco delle realtà sanitarie per supportarle in questa ricerca.

L’esigenza di rinforzare l’organico di ospedali privati, centri riabilitativi, case di cura e RSA nasce, oltre che dalla riapertura delle graduatorie nelle strutture pubbliche che aumenta l’offerta di impiego e la mobilità del personale già impiegato, da un cambiamento di approccio delle strutture dotate di terapia intensiva e pronto soccorso: queste realtà, infatti, hanno deciso di adottare una strategia preventiva.

Anche in vista della situazione di allerta provocata dalle vacanze estive e dalla riapertura delle scuole, nonché dal contestuale arrivo di una stagione potenzialmente più favorevole per la proliferazione del virus, le strutture intendono tenersi pronte ad attivare i propri reparti speciali al pieno delle loro potenzialità, qualora se ne manifestasse l’esigenza. Questo logicamente significa anche essere dotati del personale necessario affinché i reparti possano funzionare con efficienza.

La nostra Divisione Sanità con il suo team di lunga esperienza nel recruiting del settore è in grado di attivare in tempi rapidissimi l’iter di ricerca, selezione (anche con sistemi di video-colloquio) e di somministrazione del personale.

Inoltre, in caso di necessità di trasferimento per raggiungere il posto di lavoro, i candidati selezionati saranno da noi assistiti nella ricerca di un alloggio, quando possibile anche in collaborazione con le strutture coinvolte.

Sarà possibile sostenere i colloqui in tutte le 130 filiali Openjobmetis presenti sul territorio nazionale. Per candidarsi, inviare il proprio curriculum vitae all’indirizzo reclutamentosanita@openjob.it.

È richiesta iscrizione all’albo della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI).

Prima dell’inserimento nella struttura selezionata, i professionisti selezionati saranno sottoposti a tampone naso-faringeo di controllo per la ricerca di SARS-CoV-2.