Per l’estate Openjobmetis ricerca numerosi profili professionali in vari settori, fra cui la Grande Distribuzione, la Ristorazione e il Turismo. In crescita il Family Care e soprattutto l’Agroalimentare dove, fra raccolta e lavori specialistici, le Agenzie di Somministrazione fungono anche da argine per il lavoro nero.
Per molti è il periodo delle ferie, ma l’estate è un momento di grande vivacità lavorativa. Dinamiche ed esigenze specifiche portano le aziende a ricercare nuovo personale, cui affidare incarichi non solo stagionali.
Openjobmetis, anche in questo caso, si fa trovare pronta, ponendosi come ponte fra le necessità delle imprese e le persone in cerca di lavoro. Nonostante le limitazioni imposte dal Decreto Dignità, l’unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa Italiana quest’anno per la bella stagione offre circa 1.500 posizioni lavorative, un numero superiore rispetto a quello dell’anno scorso.
Fra i settori più presenti, figurano fra l’altro Horeca e Turismo, con circa 300 figure ricercate, e Grande Distribuzione Organizzata e Retail, con oltre 200 ricerche attive. Ma a crescere sono soprattutto la Sanità, con ricerca di Oss e Asa per RSA e Case di Cura, per la sostituzione ferie del personale diretto e badanti conviventi per la nostra Divisione Family Care (quest’anno sono 250 le figure ricercate per il periodo estivo) e l’Agricoltura, settore in cui si cercano ben 400 persone.
Agricoltura in crescita
Chiara Zonzin, responsabile Divisione Agroalimentare di Openjobmetis, ci ha spiegato cosa c’è dietro questo alto numero di lavoratori ricercati. «Per circa il 50% si tratta dei classici lavori di raccolta nei campi, semplici quanto a competenze richieste ma resi difficili e faticosi dalle condizioni ambientali in cui si svolgono. Circa il 30% dei lavori proposti hanno a che fare con la cernita e il confezionamento, attività che richiedono attenzione e a volte competenze simili a quelle del controllo qualità. La rimanente quota è assorbita da impieghi nella logistica».
Coerentemente con i recenti dati che indicano l’Agroalimentare come uno dei settori trainanti dell’economia italiana e, al suo interno, il vitivinicolo come un ambito di eccellenza, anche nelle posizioni aperte da Openjombetis i lavori legati al vino rivestono un ruolo importante in chiave sia quantitativa che qualitativa. «Oltre che per la vendemmia, assimilabile agli altri lavori di raccolta», prosegue Chiara Zonzin, «nel settore vitivinicolo si cercano figure più tecniche, come enologi, cantinieri, commerciali e addetti all’hospitality. Fra i titoli richiesti, lauree in lingue e studi di marketing. Quello del vino è uno dei settori in cui è più alta la percentuale di lavoratori che vengono stabilizzati, cioè che a conclusione del contratto di somministrazione sono assunti dall’azienda».
Un avamposto di legalità
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro in una recente stima ha quantificato nel 55% la quota di aziende del settore agricolo che fa uso di lavoro irregolare, dato in crescita del 4% rispetto all’anno scorso. In un contesto del genere, e con le piaghe del caporalato e dello sfruttamento ben lungi dall’essere sanate, la presenza di Openjombetis a tutti i livelli della filiera agroalimentare assume particolare importanza, ponendosi come un avamposto di legalità e una garanzia di equo trattamento per le persone.
«C’è una fascia di aziende che non si rivolge a noi perché è interessata unicamente a contenere le spese» spiega Chiara Zonzin. «Altre invece lavorano in un modo diverso. Non bisogna commettere l’errore di considerare l’agricoltura un settore arcaico: ci sono imprese con altissimi gradi di innovazione. A spingere verso il ricorso alle Agenzie per il Lavoro, oltre alle ovvie considerazioni etiche e di rispetto della legge, sono anche i servizi che offriamo: ci accolliamo tutta la parte burocratica, che in agricoltura è molto complicata, e poi garantiamo qualità e rapidità anche in caso di selezioni di oltre cento persone alla volta».