15-10-2019

Ageing Society: cinque priorità d’azione e una nuova Agenzia per il Lavoro

convegnoageing

Risposte concrete a un problema di crescente importanza. Le ha fornite, al termine di un pomeriggio denso di contenuti e spunti di riflessione, l’evento “Family Care: nuove prospettive per l’Ageing Society”, che si è tenuto a Milano il 14 ottobre presso il Palazzo Pirelli.


Realizzata da Openjobmetis e The European House – Ambrosetti con il patrocinio del Senato della Repubblica, l’iniziativa ha visto tra i suoi relatori il presidente di Italia Longeva Roberto Bernabei, Daniela Bianco di The European House - Ambrosetti, la dirigente dell’Istat Roberta Crialesi, Giovanni Daverio (Direttore Generale Politiche Sociali della Regione Lombardia), la conduttrice e autrice Rai Metis Di Meo, Annarosa Racca (presidente di Federfarma Lombardia), il fondatore di Carepy Davide Sirago e, per Openjobmetis, l’Ad Rosario Rasizza.

L’evento ha avuto l’obiettivo di fornire informazioni e sollecitare il dibattito sull’evoluzione nei bisogni di cura e di assistenza degli anziani e delle persone non autosufficienti. Nel corso dei lavori sono stati fra l’altro presentati i risultati di una ricerca elaborata da The European House - Ambrosetti per illustrare lo sviluppo del sistema socio-assistenziale, le criticità e l’importanza di un sistema di Home Care di qualità che contribuisca a ridurre il fenomeno del sommerso legato all’impiego delle badanti.

Bisogni crescenti, offerta insufficiente

L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa. Oggi nei nostri confini si contano quasi 14 milioni di ultrasessantacinquenni, e la tendenza è al rialzo: tra dieci anni si prevede che siano 18,6 milioni. Inoltre, mentre aumenta l’aspettativa di vita, diminuisce il numero di anni passati in buona salute. Più di un anziano su tre non può svolgere attività domestiche, uno su dieci non è autosufficiente.

Abbiamo a che fare con una popolazione di 2,8 milioni di anziani e persone non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza, in aumento costante dell’1,4% l’anno. Ma la spesa in long-term care rimane più bassa rispetto ad altri Paesi. Il panorama di offerta di servizi del sistema pubblico a livello regionale è molto disomogeneo e frammentato, mentre i comuni spendono sempre meno per l’offerta di servizi e strutture di assistenza per gli anziani.

A fronte delle lacune del settore pubblico, in molti casi è la famiglia a farsi carico degli anziani non autosufficienti. In molti altri casi, gli italiani si rivolgono a lavoratori domestici. Sono un milione gli assistenti familiari (comunemente chiamati badanti) presenti in Italia, ma di questi solo meno della metà ha un regolare contratto di assunzione. In questo campo, l’incontro fra domanda e offerta di lavoro è spesso poco regolamentato. Ciò determina da un lato, come si è appena detto, un fenomeno di sommerso davvero significativo (corrispondente al 60% del totale), e dall’altro a una serie di problematiche aggiuntive, come ad esempio la quasi totale mancanza di formazione professionale da parte dei lavoratori domestici (solo il 2,7% del totale ne ha una).

Le soluzioni

La situazione attuale è quindi caratterizzata da un costante aumento delle persone – anziane e non – che hanno bisogno di assistenza perché non autosufficienti, un’inadeguata risposta a questi bisogni da parte delle istituzioni e una conseguente crescita di importanza degli assistenti familiari, i quali però operano in un quadro ancora abbondantemente informale e privo di garanzie. Ecco perché diventa fondamentale lavorare per migliorare la regolamentazione dell’intero settore. A questo scopo, nel corso del forum “Family Care: nuove prospettive per l’Ageing Society” sono state presentate cinque priorità d’azione. La prima priorità è sostenere le partnership fra pubblico e privato per dare una risposta adeguata all’aumento dei bisogni dell’Ageing Society. La seconda riguarda la necessità di incentivare l’innovazione dei servizi offerti agli anziani (soprattutto a domicilio) e le potenzialità delle nuove tecnologie. Bisogna poi definire percorsi di formazione specifici e criteri di qualità per gli operatori di servizi family care, fornire attività di counseling alle famiglie per orientarle al meglio nella scelta delle soluzioni migliori e infine prevedere agevolazioni fiscali migliorative introducendo forme di deducibilità fiscale dal reddito e meccanismi incentivanti basati su fasce di reddito, età, condizione psicofisica dell’assistito.

Per rispondere in modo sempre più efficiente a queste sfide, Openjobmetis ha annunciato la nascita di una nuova società: Family Care Srl - Agenzia per il lavoro. Sarà una newco interamente controllata da Openjobmetis stessa, in cui si prevede di concentrare tutte le attività relative all’assistenza delle persone anziane e non autosufficienti, precedentemente gestite dalla Divisione Family Care.