Il diploma e poi?
Il diploma rappresenta un primo traguardo nel percorso di una persona, il primo e vero proprio esame che ci mette alla prova e ci traghetta nel mondo degli adulti.
Cosa voglio fare da grande? Viene chiesto in modo giocoso quando si è bambini, poi si cresce e, a ridosso dell’esame di maturità, diventa il principale dilemma dei maturandi.
Le strade percorribili sono diverse, ma non sempre si hanno le idee chiare: è meglio proseguire gli studi all’università o entrare subito nel mondo del lavoro? Riflettiamoci insieme!
Università
Quando si decide di voler continuare gli studi, il primo passo è capire quale laurea scegliere. Un aiuto può giungere da una ricerca di Unioncamere e Anpal sul mercato del lavoro dei prossimi 5 anni. Secondo questo studio, nel quinquennio 2021-2025 il fabbisogno di laureati dovrebbe attestarsi intorno a 1,2 milioni di persone, ossia 228-239mila all'anno e verrà assorbito principalmente dalle filiere Salute e benessere, Education e Cultura, Meccatronica e Robotica, Mobilità e Logistica ed Energia, fortemente caratterizzate dalla trasformazione digitale e dall’ecosostenibilità. Vediamo insieme i percorsi più quotati.
Al primo posto troviamo i laureati dell’area economico-statistica, con una domanda compresa tra 36mila-40mila unità in media annua.
Al secondo posto, i laureati provenienti dall'area giuridico e politico-sociale, per la quale si prevede una richiesta di oltre 39mila unità all'anno.
Al terzo posto segue l’area medico-sanitaria, che a seguito della pandemia diventa ancor più strategica, con una stima di laureati intorno ai 33-35mila annui.
Al 4° posto Ingegneria con 31-35 mila laureati all’anno, con figure altamente specializzate come Cloud Developer, Cybersecurity Specialist, Data Engineer, i cosidetti NetWorker.
A seguire l’area della Formazione (25 mila laureati), lettere ed arte (13 mila), architettura (13 mila), traduzione ed interpretariato (9 mila), matematica e fisica (8.400-8.700), psicologia (6.400-6.900), biotecnologie (5.700-5.900), chimica e farmacia (4.100-4.600) e agroalimentare (3mila).
Istituti Tecnici Superiori
Una via di mezzo tra il mondo universitario e il mondo del lavoro può essere la scelta di frequentare un corso professionalizzante proposto dagli Istituti tecnici superiori (ITS), in alcune aree come meccanica e Meccatronica, efficienza energetica, mobilità sostenibile, moda, attività culturali e turismo. Sono corsi ad alta specializzazione tecnologica co-progettati con gli enti formativi e le realtà economiche del territorio, in genere di durata biennale, ma in alcuni casi anche triennale. In Italia ci sono 104 ITS realizzati in collaborazione con imprese, università, centri di ricerca ed enti locali per sviluppare nuove competenze in aree tecnologiche considerate strategiche per lo sviluppo economico e per la competitività del Paese. Un percorso più breve dell’Università e volto ad un inserimento al mondo del lavoro.
Il mondo del lavoro
Se si vuole entrare nel mondo del lavoro, segui le nostre guide digitali o contatta una delle nostre filiali sul territorio per avere un supporto per i primi step nel mondo del lavoro e cercare la tua prima opportunità di lavoro!
Un importante consiglio per tutti i giovani che si trovano a dover scegliere cosa fare da grandi è di optare per i percorsi che più li appassionano, sempre con la consapevolezza di quello che richiede il mercato e senza dimenticare di sviluppare e allenare le competenze digitali e le soft skill. Le attitudini caratteriali aiuteranno i giovani professionisti ad adattarsi a contesti mutevoli e alla complessità moderna!