Hai deciso di cambiare lavoro? O ci stai pensando? Ecco alcuni consigli per gestire al meglio il momento delle dimissioni.
Comunicare le dimissioni
È buona prassi che il datore di lavoro o il tuo responsabile diretto sia il primo a sapere delle dimissioni. Richiedi un incontro, evitando di divulgare la notizia ai colleghi o ai clienti prima che l'azienda ne sia ufficialmente informata. Questo approccio previene imbarazzi e tensioni, dimostrando professionalità.
Sebbene non sia obbligatorio rivelare tutti i dettagli, è buona prassi essere trasparenti e professionali. Evita critiche personali, concentrandoti sui tuoi obiettivi di crescita.
Periodo di Preavviso
Uno degli aspetti più importanti nel dare le dimissioni è rispettare il periodo di preavviso previsto dal tuo contratto di lavoro. Questo periodo è stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) o dal contratto individuale e varia in base a diversi fattori:
- Livello contrattuale: i lavoratori con livelli contrattuali più alti o con incarichi di responsabilità possono avere un periodo di preavviso più lungo.
- Anzianità: in genere, maggiore è la tua anzianità in azienda, più lungo sarà il periodo di preavviso richiesto.
Tipologia contrattuale: i contratti a tempo indeterminato prevedono quasi sempre un periodo di preavviso. Più complessa è la situazione se si parla di contratti a termine, per i quali la normativa non prevede la possibilità di dare le dimissioni prima della scadenza, se non in presenza di una giusta causa. Esempi di giusta causa? Mancato pagamento dello stipendio, gravi violazioni in tema di sicurezza sul lavoro o demansionamenti. E se non ci fosse una giusta causa? In questo caso il lavoratore può sempre dimettersi, ma si assume il rischio che l’azienda possa chiedergli il risarcimento del danno per aver interrotto il rapporto prima della scadenza concordata.
Rispettare il preavviso è non solo un obbligo contrattuale, ma anche un segno di rispetto verso il datore di lavoro. Questo periodo permette all'azienda di trovare un sostituto o di organizzare una transizione efficace, garantendo continuità lavorativa.
Se non rispetti il preavviso, potresti essere tenuto a risarcire l'azienda con un importo pari alla retribuzione che avresti percepito durante il periodo di preavviso. Tuttavia, è possibile negoziare una riduzione del preavviso con il datore di lavoro, ma questo dipende dalla sua disponibilità e dalle esigenze aziendali.
Supportare la transizione
È importante mostrarsi disponibili a collaborare con l’azienda durante il passaggio di consegne. Anche se hai deciso di lasciare il tuo lavoro, continua a lavorare con dedizione fino all'ultimo giorno, completando i progetti e facilitando il passaggio di consegne verso chi ti succederà nel ruolo.
Questo atteggiamento sarà molto apprezzato, specialmente nelle piccole organizzazioni.
Dimissioni telematiche
Le dimissioni volontarie devono essere effettuate in modalità telematica tramite il portale del Ministero del Lavoro, autenticandosi con SPID, CIE o CNS. Chi necessita di assistenza può rivolgersi a enti di patronato, sindacati o consulenti del lavoro.
Quando comunicare le Dimissioni
In quasi tutti i Contratti Collettivi (CCNL), il periodo di preavviso decorre dal 1° o dal 16° giorno di ogni mese: se il dipendente che dà le dimissioni invia la comunicazione in un momento diverso (es. il 21 del mese corrente), il calcolo della data del termine del rapporto di lavoro comincia nel momento di decorrenza più vicino (es. l’1 del mese successivo).
Conclusione
Dare le dimissioni in modo corretto è un atto di rispetto verso te stesso e l'azienda per cui hai lavorato. Seguendo questi consigli, potrai lasciare il tuo posto di lavoro senza rimpianti, mantenendo intatte le relazioni professionali e la tua reputazione.
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